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Il Raptus : cos'è realmente? ( a cura di F. Iervolino )

Il Raptus : cos'è realmente?
considerazioni sul termine e sul suo frequente scorretto utilizzo nei media

arancia meccanica

"RAPTUS" rappresenta ormai un termine equivoco, usato spesso e impropriamente dai media, ogniqualvolta accade un evento tragico che ha come protagonista un soggetto che compie un determinato atto criminoso e che riguarda, nel particolare, un’azione criminosa violenta e improvvisa. Questo uso improprio e imprudente del termine raptus genera nel grande pubblico, poco esperto di determinate questioni psicopatologico forensi, una certa confusione, dovuta principalmente al fatto che viene veicolato l’errato messaggio di “raptus” = incapacità di intendere e volere. Nel cercare di dare un senso all’indefinibile e a ciò che appare difficile da comprendere, spiegare e descrivere spesso il giornalista compie l’errore di produrre un’informare errata e di indurre il lettore o lo spettatore a una conoscenza sbagliata.  

A tal proposito, il Dott. Fabio Delicato, Psicopatologo Forense, Criminologo e direttore di Crimini Seriali sostiene che :
" il termine raptus, per lo più di interesse storico, così come descritto dai media, non esiste; tuttavia, in accordo con l’illustre Prof. Ugo Fornari si può sostenere che il raptus, inteso come turba episodica accessuale del comportamento gestuale e motorio, consiste nel bisogno imperioso ed incoercibile di compiere improvvisamente e repentinamente un gesto o un’azione violenta, dannosa per il soggetto o per altri, la cui esecuzione sfugge al controllo dell’autore di un simile atto.
Possiamo provare ad intendere modernamente il raptus,  a seconda delle categorie diagnostiche in cui si verifica, nei seguenti modi :

- Reazione a corto circuito : negli psicopatici disforici impulsivi, labili d’umore, asociali, esplosivi.

- Acting out nel disturbo borderline di personalità e nel disturbo ossessivo compulsivo. Sia nel primo che nel secondo caso, la manifestazione comportamentale è la traduzione di una scarica emotivo-affettiva improvvisa, a patogenesi conflittuale o meno. La coscienza è conservata o lievemente obnubilata in via del tutto transitoria.

- Raptus ansioso : propriamente detto, quale si nota nelle reazioni nevrotiche acute. Si tratta di crisi acute di angoscia in cui concomitano turbamento emotivo intenso, emergenze impulsive, dismnesie o amnesie per l’episodio critico.

In ciascuno di questi casi non è affatto scontata la presenza (totale o parziale) di una incapacità di intendere e/o di volere ( art. 88 e 89 C.P. ) poiché ogni caso va valutato singolarmente.
Infine quando non si è in presenza di uno dei casi sopra citati, non si può parlare di raptus nemmeno in senso lato. Per cui , per poter supporre una eventuale incapacità di cui agli art. 88 e 89 c.p. il gesto violento deve necessariamente essere figlio di una psicopatologia strutturata ed idonea ad inficiare tali capacità (quale ad ss. schizofrenia, grave disturbo borderline, etc.) "

Alla luce di queste considerazioni si può affermare che, in mancanza di queste caratteristiche, il raptus deve essere considerato solo ed unicamente un gesto violento, messo in pratica da una persona in pieno possesso delle proprie facoltà mentali e quindi non assolutamente ascrivibile ai suddetti articoli di legge, rendendo quindi il soggetto pienamente imputabile.

Francesca Iervolino
Collaboratrice Criminiseriali